Il bollettino di FEBBRAIO di Regina Martino

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Il bollettino di FEBBRAIO di Regina Martino

I SENTIERI DEL VENTO
Pubblicato da Regina Martino in Bollettino Litoterapia Bioenergetica · 1 Febbraio 2021
 Il bollettino di Febbraio di Regina Martino, toccante e profondo.

   

Qual’è la qualità delle nostre vite in questo momento ? Come riusciamo a vivere il qui e ora ai tempi del Covid ? Mentre il governo e la stampa ci costringono tra statistiche e proiezioni ?
Riusciamo ancora a stare nel momento presente a rilassarci nel nostro corpo ? È con questi quesiti tra le righe, che valuto di procedere nella stesura di questo bollettino.
Stiamo vivendo un periodo che genera frustrazione ed ansia, ancora di più se non siamo in grado di rallentare, di prenderci del tempo e distanza per poter osservare i meccanismi di funzionamento del nostro inconscio.
Vi invito, durante questo mese di febbraio, a sperimentare la segnatura vibrazionale dell’Agata, una pietra che ha accompagnato l’uomo sulla Terra da migliaia di anni, per le sue qualità decorative e la sua durezza, così come il calcedonio e il quarzo.

Le agate si trovano in ogni continente: ogni territorio produce esemplari che hanno forme diverse, strati colorati e colori variegati.
(Fate attenzione a non confondere le agate naturali con le agate tinte con colori artificiali soprattutto quando le colorazioni sono particolarmente intense come accade con certi blu, verdi e viola molto rinforzati e pure esagerati !).
Una delle particolarità fondamentali dell’Agata è come si forma in strati all’interno di cavità avvolte da altre rocce, strati che si sono costituiti in epoche diverse. Questa informazione vibrazionale si percepisce nell’Agata, essa crea in un certo qual modo una sorta di intimità minerale che entra in risonanza con la nostra percezione di intimità. È come se diverse frequenze microcristalline convergessero verso il 2o chakra.

L’effetto è sottile ma quando riusciamo a comprenderlo energicamente, arriviamo a sentire il nostro corpo e in particolare il 2o chakra come un vero tempio, come un luogo sacro.
Basta immaginarti il momento in cui, per la prima volta accediamo ad un tempio o una cattedrale, come per esempio un tempio neolitico di Malta con le sue stanze ad ogiva rotonde e accoglienti: il luogo sacro ci invita al rispetto, alla reverenza, il silenzio ci pervade e le nostre percezioni si amplificano per apprezzare profondamente, ascoltare, accogliere tutte le informazioni che emergono.

Questo viaggio interiore attraverso il sentire il proprio corpo è una via che ci conduce ad una forma di pacificazione. Ci conduce nuovamente all’ascolto di quelle parti di noi che abbiamo trascurato o svilito, può anche permettere di ricontattare antiche ferite o violenze dimenticate nel silenzio della rimozione o dell’oblio.
Ritrovare una dimensione che riporti al corpo fisico, emotivo, al sentire è un antidoto per l’eccesso di mentale.
L’attitudine all’ipervigilanza del mentale nelle nostre vite, sta diventando un nuovo standard di normalità e sfortunatamente conduce, vista la situazione attuale, verso “una disgregazione psichica light”,  così impercettibile da faticare ad identificarla ma i cui effetti si accumulano giorno dopo giorno fino a provocare degli stati e delle tensioni mentali indesiderate.
Il ridiscendere a contatto con le sensazioni che il nostro corpo ci offre, ritrovare la presenza a se’ stessi nella totalità, è una via d’uscita da questo stato mentale ansioso, costante.
Per accedere più facilmente alla via e alla voce del corpo è talvolta necessario aiutare il mentale ad azzittirsi.
Se avete difficoltà ad accedere rapidamente al percepire il vostro corpo con un Agata Classica (normalmente quelle grigie o beige), potete provare a meditare o ad accompagnarvi per qualche giorno con un’Agata Bianca, che vi aiuterà a lasciare andare con dolcezza il mentale.

Dall’inizio del 2021, un altro tema è emerso con forza ed ha coinvolto particolarmente il 2o chakra e il corpo, ed è quello sollevato dal
libro di Camille Kouchner “La familia grande” storia di un incesto.
Non si tratta della prima testimonianza che denuncia le difficoltà delle vittime di situazioni così terribili, sospese tra oblio traumatico, parole non ascoltate o non accettate.
In quanto società, siamo pronti ad uscire dall’omertà di violenze perpetrate a bambini e a coloro (e soprattutto donne), che sono vittime del potere dell’altro che viola l’intimità e il corpo ?
Quest’ondata d’indignazione comincia a diventare una presa di coscienza indispensabile che può aprire delle porte in modo da cambiare sguardo ed atteggiamento a livello di una società intera.
Negli anni ‘70 le femministe rivendicavano: “il mio corpo mi appartiene !”e siamo ancora così lontani per poter veramente incarnare personalmente quella frase.
Sono convinta che ritrovare la via del nostro corpo e della nostra intimità è uno dei mezzi con cui arrivarci, per aprire dentro di noi quello spazio di ascolto sottile e di rispetto di se’ stessi.

Quante madri, sorelle, amiche, zie non hanno potuto o voluto mettersi in ascolto ?
Questo mancato ascolto deriva principalmente dalla potenza sotterranea di una società ancora troppo patriarcale, certo, ma anche un disincarnarsi dei corpi di donne e uomini che non sono più in ascolto dei propri bisogni, sensazioni e desideri.
Viviamo in un’epoca molto speciale che può spingerci ad esplorare modalità differenti di ascolto e di gestione della propria vita e magari approdare ad un nuovo mondo, la novità di un modo d’essere più rispettoso di se’ e degli altri.
Vi incoraggio a meditare con una bella Agata, di lasciarvi guidare dalla sua segnatura vibrazionale verso esplorazioni interiori del tempio del vostro corpo.

A volte ci accorgiamo che molto tempo è trascorso dall’ultimo accesso, le candele sono spente, i fiori secchi, c’è della polvere... concedendovi il tempo  che la tranquilla Agata vi darà saprete trovare il vostro modo d’onorarlo, questo tempio, il vostro tempio, di rimettervi luce, bellezza, gioia e sopratutto rispetto.
Vi auguro un mese di febbraio accogliente, luminoso e sereno.


Parigi 2 febbraio 2021
Regina Martino



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